125%. Questa è la percentuale di crescita degli attacchi informatici tra il 2017 e il 2020. Un’escalation che ha scosso il mondo e ha costretto i governi a intervenire. L’Unione Europea e gli Stati Uniti sono stati i primi a reagire imponendo norme severe sulla cybersicurezza.
Il GDPR e il Cybersecurity Act sono solo alcuni esempi di come l’Occidente abbia cercato di proteggere i suoi cittadini e le sue imprese dalla minaccia invisibile. Ma queste misure hanno un prezzo. Le aziende devono investire in tecnologie e personale qualificato per adeguarsi alle nuove regole.
Un costo che può sembrare alto, ma che è niente in confronto ai danni provocati da un attacco informatico. Secondo uno studio, il costo medio di una violazione dei dati è di 3,6 milioni di dollari. Un prezzo che può mettere in ginocchio anche le società più solide. Per questo, le aziende che investono in cybersicurezza non solo rispettano la legge, ma si difendono anche dai nemici invisibili.
Uno studio ha dimostrato che le aziende che adottano le migliori pratiche di cybersicurezza possono ridurre il rischio di attacchi del 60%. Un dato che dovrebbe far riflettere tutti coloro che pensano che la cybersicurezza sia solo una spesa inutile. La cybersicurezza non è un lusso, ma una necessità. Una necessità che può fare la differenza.